Geartec punta all’eccellenza nei finiti plastici
Microlavorazioni di particolari polimerici di precisione
Microlavorazioni per particolari polimerici di precisione destinati a racing, elettronica, medicale e aerospace: Geartec è nata un anno fa e punta a diventare l’officina di riferimento a livello europeo con un piano industriale ambizioso. Una sfida che Giancarlo Piatti, direttore generale dell’azienda, vuole vincere puntando sulle competenze.
Dopo aver portato Ensinger in Italia, e con una vita professionale dedicata al settore della plastica, Giancarlo Piatti crea Geartec: nuova sfida imprenditoriale che, rilevando il ramo d’azienda nei prodotti finiti di Ensinger, mette oggi a frutto un bagaglio di conoscenza unico nel settore. L’obiettivo è costruire un polo di riferimento europeo per le microlavorazioni di particolari finiti di precisione in materiali plastici, per i settori Formula 1, elettronica, medicale e aerospace. Puntando dritto all’eccellenza.
Focus sui lavorati finiti Giancarlo Piatti, direttore generale Geartec, ha dedicato 40 anni al mondo della plastica, con la stessa passione con cui nel ’91 ha portato Ensinger in Italia, allora sconosciuta nel nostro mercato. Sulla scorta della decisione di Ensinger di privilegiare il mondo dei semilavorati, Piatti ha colto l’occasione per creare Geartec: “La decisione di Ensinger di distogliere l’attenzione dai particolari finiti – racconta Piatti -, unitamente all’importante bagaglio di conoscenza costruito in tanti anni in questo settore, mi hanno portato a credere che proseguire nella trasformazione dei polimeri potesse essere qualcosa di molto interessante. Ho così deciso di intraprendere la sfida, rilevando il ramo aziendale di Ensinger dedicato ai particolari finiti, creando Geartec, di cui sono socio di maggioranza. Con me ho portato l’asset più importante, le persone: 21 dipendenti che da Ensinger mi hanno seguito in Geartec, tutte con un’esperienza media di 15 anni nel mondo della plastica”. Proprio le persone in Geartec rappresentano il vero punto di forza dell’azienda: la società, costituita a fine 2014, si è insediata nella sede di Legnano a giugno 2015, dove sono stati trasferiti i macchinari acquistati da Ensinger, divenendo di fatto operativa da settembre 2015.
“Unitamente alla conoscenza unica della plastica di cui potevo disporre, il vero motivo che mi ha spinto a questa nuova sfida sono state la passione e la volontà di rimanere nel manifatturiero: trasformare la plastica in qualcosa di finito, che trova concreta applicazione, è ciò che mi ha sempre affascinato – continua il direttore generale -. Inoltre, come membro della giunta di Confindustria Alto milanese, conosco bene le potenzialità del triangolo industriale in cui ci troviamo, pari e per alcuni versi anche superiori alla Baviera”.
Plastica allo stato dell’arte
La conoscenza della plastica presente in Geartec è decisiva, per un materiale che, a differenza del metallo, studiato e lavorato da molti anni, ha invece una storia industriale più recente, come spiega Piatti: “la plastica è un materiale che ha la particolarità di ricordarsi come è stata ottenuta: se è stata estrusa, pressata, quando poi viene sottoposta a cambi di temperatura o a lavorazioni meccaniche, tende a ricordarsi e a comportarsi di conseguenza. La plastica viene impiegata da ancora troppo pochi anni perché se ne conoscano tutti i segreti: ad esempio, non deve essere stressata, per cui occorre lavorarla con centri ad altissima velocità ma con determinati tipi di avanzamento. Il grande know-how del team Geartec oggi è unico in Italia, e ci consente di parlare di tecnologia allo stato dell’arte della plastica:
l’arte di saperla trattare e lavorare, per consentire al cliente di raggiungere il meglio con il pezzo finito, nel pieno rispetto delle più strette tolleranze da lui richieste”. L’attività di Geartec si concentrerà su particolari finiti di estrema precisione, per i quali è stato anche creato un reparto dedicato alle microlavorazioni in ambiente protetto, per offrire particolari con fori anche da 0,2 e tolleranze centesimali, come richiesti ad esempio nei mondi del racing, della Formula 1 e dell’elettronica. L’azienda a per questo già investito 250 mila euro in tecnologie all’avanguardia, tra cui anche la stampa 3D, preziosa in fase preliminare per meglio capire il pezzo e adottare l’approccio corretto durante la lavorazione meccanica successiva. “Opereremo inoltre in un network – continua il direttore generale -, all’interno del quale vi sono società che svolgono lavorazioni di particolari con tolleranze meno stringenti, come quelle ottenute con i pantografi, macchinari che in Geartec non abbiamo tenuto e per i quali ci appoggiamo a Tecnowork, società di Busto Arsizio che lavora al 95% per noi. Stiamo infatti facendo nascere e crescere altri terzisti, che sotto il nostro controllo qualitativo eseguiranno per noi le lavorazioni che richiedono minore precisione”.
Piano industriale al raddoppio
Piatti prevede per Geartec una crescita molto forte, portando i 3,6 milioni di euro di fatturato del ramo aziendale che era di Ensinger a quota 4,8 già a fine 2016. “Già solo nei primi sei mesi di attività, da giugno a dicembre, abbiamo raggiunto i 2,2 milioni di fatturato – spiega il direttore generale – L’obiettivo a cinque anni è quindi di raddoppiare, arrivando a non meno di 8 milioni: riteniamo infatti che nel mercato ci sia lo spazio per crescere almeno di un 15% ogni anno. La nostra intenzione è di differenziarci dalle unità produttive di pezzi finiti in plastica che oggi operano sul mercato italiano, che non raggiungono i 5 milioni di fatturato, quindi poco significative per potersi proporre anche al di fuori dell’Italia: il nostro scopo è infatti fare di Geartec l’officina di riferimento in Europa per le lavorazioni di precisione delle materie plastiche”. Progetto ambizioso ma per nulla velleitario, secondo Piatti, dal momento che nel nostro Paese la concorrenza è costituita da società che operano come broker. “La mission che mi pongo con Geartec è di non limitarci al solo comprare e vendere, delegando la produzione e il cimentarsi con i problemi dell’officina ad altri. Al contrario, vogliamo poterci confrontare con clienti di altissimo livello, per affrontare come produttori altamente qualificati progetti importanti.
E questo in quanto deteniamo la conoscenza e perché siamo certificati per poterlo fare, grazie a una cultura della qualità che applichiamo in concreto giorno per giorno in ciò che facciamo. Geartec è il sarto che fa l’abito su misura: non facciamo prodotti da vendere a catalogo, ma ci poniamo come partner incontrando l’ufficio tecnico del cliente per risolvere insieme le sue problematiche.
Produciamo quindi il pezzo, lavorando per soddisfare pienamente il cliente dal punto di vista dell’applicazione, aprendo ulteriori future opportunità di collaborazione”.
Guardando all’Europa
Il piano industriale di Piatti non punta infatti al solo mercato italiano, mirando a proporsi anche in Europa grazie alle grandi potenzialità raccolte in Geartec. “Nei 25 anni di Ensinger il mio mercato è stato l’Italia. Ora non voglio fermarmi qui: guardiamo in prospettiva e con interesse al mercato tedesco e alla svizzera tedesca, per i settori medicale e aerospaziale, nei quali viene richiesta la competenza che abbiamo, per poi capire in un secondo momento se anche il Nord Europa può essere ricettivo”. Con la ferma intenzione di mantenere la produzione in Italia, Geartec impiegherà come scelta preferenziale la qualità del materiale Ensinger, appoggiandosi in Europa a un canale di agenti madrelingua che lavorando dal punto di vista commerciale ben conoscano il proprio territorio. L’azienda sarà intanto ad aprile alla fiera di Hannover, e prepara la propria presenza a novembre alla Swisstech di Basilea. “Abbiamo inoltre già previsto per l’inizio del 2017 un ulteriore investimento – conclude Piatti – con introduzione di una nuova macchina DMG che ci consentirà di aumentare la nostra capacità produttiva, con l’obiettivo in cinque anni di portare al 20% la quota del nostro fatturato all’estero”.